mercoledì 16 marzo 2011

Le Forme di Orione

La costellazione di Orione è una delle più semplici da riconoscere e da osservare e contiene un gran numero di stelle luminose, al punto che è perfettamente visibile senza difficoltà anche dal centro di una grande città. la sua forma ricorda molto quella di una clessidra e la sua caratteristica più rilevante, oltre al grande rettangolo verticale di stelle luminose, è l'allineamento di tre stelle di quasi pari luminosità poste al centro della figura, un segno che prende il nome di Cintura di Orione e che è ben impresso nell'immaginario collettivo di tutti i popoli della Terra.


Orione è la più splendente delle costellazioni, caratteristica che ben si addice a un personaggio che secondo la leggenda fu il più imponente e il più bello degli uomini. La costellazione è messa in risalto dalle stelle brillanti Betelgeuse e Rigel, e le tre stelle distintamente allineate che formano la Cintura di Orione (chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi, il rastrello, i tre mercanti, i bastoni). "Nessun' altra costellazione rappresenta più chiaramente la figura di un uomo", dice l' antico generale romano Germanico Cesare.
Molte antiche civiltà riconobbero la costellazione di Orione nel suo complesso, avente sempre guarda caso significati simili, anche se visto con immagini diverse: i Sumeri vedevano queste stelle come una pecora, nell'antica Cina Orione era uno dei 28 Xiu zodiacali, gli Egizi consideravano le tre stelle della cintura come un tributo al dio della luce, Osiride. "La cintura e la spada" di Orione sono spesso menzionate nella letteratura antica e moderna e, per gli amanti del complottismo, sono state anche stampate sulle insegne della 27esima divisione della United States Army, l'esercito statunitense.
Da sempre stelle, pianeti e più in generale l' universo hanno riversato un fascino particolare nell' uomo, il quale vi ha disegnato mitologie, storie, studi di ogni tipo: dai primi graffiti nelle caverne alla Fisica Astronomica, esistono miriadi di prove, di scienze ufficiali e non ufficiali che confermano l' importanza dell' argomento per l' essere umano.


Queste antiche incisioni ritrovate nelle caverne della Val di Susa,  formano le figure astronomiche delle costellazioni dell’ Orsa Maggiore e dell’ Orsa Minore.  Appartengono al V-VI sec. a.C. ma vi sono graffiti stellari appartenenti pure ad epoche neolitiche.


Nonostante i progressi scientifici e l' esistenza di scienze ufficiali che studiano l' Astronomia quali l' Astrofisica, l' Astrochimica, l' Astronautica, la "Nanotecnologia per le Scienze dell' Universo" e addirittura la "Fisica delle Astro-particelle", alla luce delle nuove scoperte gli astronomi continuano a rivedere le loro concezioni sull' universo, senza riuscire ancora a formulare una teoria soddisfacente (vedi post precedente); in controparte però esistono teorie "non ufficiali" perpetuate fin dall' antichità ancora molto resistenti ai giorni d' oggi, esse fra le tante, affermano che la presenza dei corpi celesti nel cielo possa generare qualche genere di influsso verso la materia ed il corpo umano; queste credenze seppur non confermate dalla scienza ufficiale (ma forse anche si), trovano molti sostenitori e convinti seguaci, alcuni dei quali appartenenti pure all' ambiente scientifico riconosciuto. Ovviamente non mi riferisco alla pagina riservata all' oroscopo presente su ogni giornale, ma a una serie di studi, teorie e scienze ufficiose che si basano su complicati calcoli matematici di trigonometrie, quadrature e congiunzioni, miste a miti antichi, archetipi e tradizioni ben articolate e radicate in determinate culture dell' uomo.

Il reale effetto di questi studi è spesso incompreso ed ammantato di mistero, il che fa cadere tutto nel settore dell' esoterismo, angolo in cui vengono raccolte tutte quelle teorie non ancora "plausibili" (spesso per il ritardo delle scienze ufficiali) o "scomode" sotto certi versi. A riprova di questo, nel giugno 1941 i nazisti segregarono nei campi di concentramento tutti gli astrologi che riuscivano a scovare in Germania, in quanto accusati di esercitare un' attività incompatibile con gli ideali del nazionalsocialismo se non addirittura sovversiva: a modo suo gli astrologi lo considerano uno degli omaggi migliori resi all' arte più antica al mondo, in quanto dopo le recenti scoperte sulle implicazioni del nazismo con le pratiche occulte ed astrologiche, il fatto viene interpretato come un "liberarsi di un degno avversario" avvalorando la validità delle teorie astrologiche. I tedeschi non furono gli unici a perseguitare queste figure profetiche e indovine, senza ricordare le torture dell' antica Roma o le persecuzioni dell' Inquisizione, l' astrologia sembra riversarsi in quel lato delle "scienze perseguitate" che solitamente contengono delle verità scomode da far sparire.
In molti paesi l' Astrologia è ancora la "scienza madre", basti guardare all' India, dove l' argomento permea ogni aspetto della vita, sia per il popolo che per la gente colta: più di un uomo d' affari di Bombay non prende una decisione senza prima aver sentito il suo astrologo personale, per inciso si è detta la stessa cosa di J.P. Morgan, il banchiere statunitense aveva tra i suoi consiglieri la più famosa astrologa americana di tutti i tempi, Evangeline Adams.
Farsi le domande non serve a nulla se poi non si cerca. Cercare non serve a nulla se non si è disposti a cambiare angolazione. Cambiare angolazione non serve a nulla se non si gettano via i presupposti. Chi crede, poco o molto, in una forma qualsiasi di astrologia non può non credere anche all' esistenza di una rapporto tra astri e corpo umano, astri e storia dell' uomo; le prove che le stelle abbiano orientato le nostre credenze e indirizzato le nostre vite sono presenti nella cultura, nella storia e nelle ricerche continue che ammettono sempre di più questo legame tramandato tramite simbolismi e leggende. La branchia ufficiale dell' Astronomia che ci può venire in aiuto, sembra essere l'"Archeoastronomia" che studia le conoscenze astronomiche dei popoli antichi e gli orientamenti architettonici dei siti, per trovare una correlazione con la volta celeste. Questo tipo di ricerche hanno evidenziato che i popoli passati avevano conoscenze astronomiche pari alle nostre se non in alcuni casi superiori, tutto questo ci fa ritenere, anche dati gli orientamenti di alcune costruzioni, che già in antichità si pensasse che le stelle e l' universo fossero il mistero più grande da decodificare. La prova più grande di ciò che ho appena detto è incisa in un ammasso di pietra calcarea di 146,61 m di altezza: la piramide di Cheope, la quale ci conferma come le stelle abbiano una funzione esplicativa di molti misteri, leggi matematiche e temporali fin dai tempi remoti.


 Orione ripreso dalla sede del Very Large Telescope, nell'emisfero australe.


Come in Alto, Così in Basso
Con le le parole del titoletto, Ermete Trismegisto voleva svelare una delle più fondamentali verità sul misticismo, l'assioma significa che non c'è sopra, né sotto che l' esistenza anche se sembra separata è una sola, in cui tutto è connesso: le divisioni sono una creazione della mente, l' esistenza è senza divisioni. In questa frase si rispecchia pure il pensiero dei popoli antichi, quando nella costruzione dei loro edifici sacri riproducevano la composizione di una costellazione in cielo; una volta effettuata questa correlazione, in voce dell' assioma di Trismegisto i due luoghi (le stelle e la composizione architettonica), diventavano una cosa sola, scambiandosi grazie a questa correlazione un flusso continuo di attributi energetici, comunicazioni o chissà che altro. Basti pensare all' utilizzo astro-esoterico di alcuni antichi siti quali Stonehenge, le piramidi del Sud America o i resti di Angkor Wat in Cambogia.


Queste immagini fanno notare come la posizione dei monasteri benedettini in Francia, riproducano la forma della costellazione della Vergine, riprova che il culto delle correlazioni
astrologiche non venne mai abbandonato nella storia.


Orione e l' Egitto
La costellazione sotto esame deificata dagli antichi egizi, esemplifica alla perfezione le teorie astro-archeologiche: seppur non tra le più famose insieme di stelle, Orione rappresenta un punto cardinale per moltissime culture passate e recenti. Il fatto di aver solo delle teorie non ancora accettate ufficialmente, dipende dal fatto che le recenti scoperte cambierebbero l' interpretazione storica passate svelerebbero uno dei misteri più antichi ed incomunicabili, secondo certe sette segrete (mi spiace ma la massoneria centrerà anche in questo discorso, facendo riferimento nei loro culti a simbologie chiaramente appartenenti all' antico Egitto); il mistero è comunque difficilmente tenibile allo scuro della gente comune, dato che l' indizio più grande ad esso è anche il sito archeologico più famoso al mondo: la piana di Giza e le sue misteriose piramidi.
Chiunque veda le piramidi per la prima volta non può che rimanerne affascinato e corrucciato allo stesso momento: nell' osservare quelle gigantesche opere architettoniche, nessuno può esentarsi dal porsi mille domande sulla loro origine e sul loro significato; oltretutto salta vistosamente agli occhi, guardando le costruzioni, ciò che domina il criterio della piana di Giza: la matematica, la misura e l' orientamento. Ci sono centinaia di riferimenti e prove che illustrano le geometrie sacre delle piramidi in correlazione con l' universo, più precisamente con il Sole e le dimensioni del nostro pianeta; fa tutto parte del misterioso ingranaggio della piana, senza addentrarci nei difficili calcoli che ne provano il funzionamento, basiamoci sulla similitudine più chiara agli occhi.


 La piana di Giza.


Tutto ebbe inizio nel Museo di antichità egiziane del Cairo, nel 1982. Percorrendo la galleria principale, gli occhi di Robert Bauval (ingegnere edile studioso di Egittologia) furono catturati da una fotografia aerea delle piramidi di Giza. Mai prima d'allora gli era capitato di notare il curioso spostamento della piramide di Micerino rispetto all'allineamento sud-ovest delle due piramidi più grandi. Tutte e tre le piramidi erano disposte ognuna lungo il suo asse meridiano (nord-sud). Inoltre, le due maggiori erano disposte lungo la diagonale sud-ovest, indicando una probabile unitarietà del progetto.


 La correlazione tra piramidi e stelle di Orione.


Tuttavia qualcosa non sembrava funzionare. Perché Micerino, altrettanto potente quanto i suoi predecessori e addirittura più amato dal suo popolo, si fece erigere un monumento assai più piccolo e meno maestoso? E inoltre, perché quella piccola piramide sembrava deviare dal progetto avviato?
Un fatto era certo: Micerino sapeva che la sua costruzione sarebbe stata molto più piccola delle altre due a Giza. Simili monumenti dovevano essere progettati con un largo anticipo, e il faraone doveva avere approvato il piano. Perché dunque approvare un progetto che lo avrebbe sminuito rispetto ai due predecessori? Il punto è che le piramidi di Giza non erano viste come singole opere monumentali, ma come parti in un complesso monumentale più ampio, che facesse di Giza una necropoli e ricomponesse la terra dei morti, il Duat, luogo "dove si trova Osiride".
A questo punto le domande erano: perché il piano generale prevedeva due grandi piramidi e una più piccola? Come collegare le piramidi a Osiride? e perché spostare la più piccola verso est?
Nel 1983, in una notte stellata dell'Arabia Saudita, Robert si svegliò e con un amico si soffermò ad ammirare le stelle della Cintura di Orione e la Via Lattea. Mentre l'amico gli insegnava a calcolare il punto della levata di Orione all'orizzonte, Robert si accorse che la stella più piccola della Cintura era spostata leggermente verso est, e tutte e tre le stelle erano inclinate in una direzione sud-ovest rispetto all'asse della Via Lattea. Gli vennero alla mente i Testi delle Piramidi: "Il Duat ha afferrato la mano del re nel punto dove si trova Orione...O Re Osiride...Recati alla Via d'acqua...possa una via di stelle fino al Duat stendersi per te nel punto dove si trova Orione...".



Nasceva allora il lungo cammino della Teoria della Correlazione di Robert Bauval, ben descritta nel suo libro "Il mistero di Orione".


Il mistero si infittisce nel marzo del 1993, quando un robot meccanizzato di fabbricazione tedesca, l' Upuaut II ("colui che apre la via", in egiziano antico) scopriva, al termine di un lungo cunicolo sotterraneo all'interno della piramide di Cheope in Egitto, una piccola porta di marmo o calcare, con fissate sopra due maniglie di rame. In quel momento la spedizione archeologica tedesca guidata dall'ingegnere di robotica Rudolf Gantenbrink di Monaco esultò. Era stata scoperta una stanza segreta all'interno della Grande Piramide. Chissà quali misteri erano celati dietro quella porta. Si trattava di una scoperta eccezionale. Ecco che improvvisamente, le autorità egiziane revocavano agli occidentali il permesso di proseguire gli scavi, espellendoli dal Paese. "Le piramidi sono patrimonio dell'Egitto e non dell'Occidente", pare abbia dichiarato il Direttore Generale degli scavi archeologici di Giza, il dottor Zahi Hawass del Cairo che da allora ha negato a tutti gli occidentali il permesso di scavare o di effettuare rilevamenti nelle piramidi.
"Non c'è nulla dietro la porta trovata dal robot di Gantenbrink", ha detto Hawass alla stampa. Pure, durante un viaggio in America alla ricerca di fondi, Zahi Hawass si lasciò scappare in via confidenziale: "Il ritrovamento di quella porta è la più importante scoperta della storia dell'Egitto. Abbiamo trovato dei manufatti che costringeranno l'Occidente a riscrivere la storia passata..."
Da allora più nulla si è saputo della misteriosa "camera segreta" all'interno della Grande Piramide, che la tradizione vuole tomba del faraone Cheope. Ma si sa per certo che da quel momento l'Egitto ha vietato l'accesso a tutte le spedizioni occidentali, proibendo addirittura di filmare o fotografare nei pressi del sito, a Giza.
Ma quale sarebbe il grande segreto custodito all'interno della Grande Piramide? Si è speculato anche troppo su questo: dal ritrovamento di manufatti anteriori all'origine ufficiale dell'uomo, ai manufatti "extraterrestri" o risalenti all'epoca del mitico continente di Atlantide.
Una qualsiasi scoperta del genere retrodaterebbe la storia dell'umanità così come noi la conosciamo e ovviamente priverebbe l'orgoglioso Egitto ( e l' accanito Hawass) del primato di "culla della civiltà".


Il Dr. Zahi Hawass si è auto definito l’ Indiana Jones egiziano, ha detto che darà le dimissioni da ministro delle antichità, lamentandosi dopo la rivoluzione egizia di questo inverno che i tesori più preziosi erano stati saccheggiati e devastati, con scarsa protezione da parte delle autorità.


Il primo aprile 1993, via fax Rudolf inviò a Robert i risultati delle sue misurazioni sulle scoperte fatte nei condotti della Grande Piramide: "Dato che tutte le inclinazioni erano leggermente più accentuate di quanto prima stimato, l'epoca della Grande Piramide sarebbe risultata un po' più recente. I condotti nord e sud della Camera del Re erano puntati rispettivamente verso Zeta Orionis e Alpha Draconis; il condotto sud della Camera della Regina era rivolto verso Sirio."
Le ultime misurazioni di Rudolf confermavano che i due condotti meridionali erano stati costruiti circa nello stesso periodo e che il condotto più alto puntava verso Zeta Orionis, la stella più bassa nella Cintura di Orione, in corrispondenza con il quadro della Grande Piramide nella teoria della correlazione di Orione.
L' Astronomia è fondamentale alla Teoria della Correlazione di Bauval. In un ciclo di circa 26.000 anni la terra oscilla leggermente sul suo asse e questo produce un cambio apparente della posizione delle stelle. Questo fenomeno è noto come Precessione degli Equinozi (un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo, l'orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse). Quando la terra oscilla, la Stella Polare, che segna approssimativamente il Polo Celeste, cambia; attualmente è Polaris, dell'Ursa Minor, che marca il Polo Celeste ma al tempo delle Piramidi era marcato da Thuban nella costellazione del Drago. Nel 12.000 d.C. sarà Vega che marcherà il Polo.


La Precessione degli Equinozi oltretutto, cambia la costellazione dello zodiaco che sorge dietro il sole all' alba ogni duemila anni circa, effetto che ha caratterizzato il simbolismo di vari culti divini col passare del tempo.


Robert Bauval, decise di studiare più a fondo i cicli precessionali e tornò ai suoi studi per individuare il periodo in cui la Cintura di Orione aveva cominciato il suo ultimo ciclo.
Gli antichi sacerdoti-astronomi di Eliopoli conoscevano i segreti del tempo perché osservavano e studiavano il moto apparente delle stelle, del sole e della luna. Erano quindi in grado di fissare un indicatore che nei secoli fosse in grado di segnare un' epoca e così fu per la data di costruzione della Piramide di Cheope. Il segreto era la conoscenza della precessione delle stelle e la capacità di calcolare la misura del cambiamento per gli astri di Orione.
Robert e Adrian analizzarono al computer le variazioni nella declinazione e nell'altezza al transito sul meridiano di Zeta Orionis nel corso di 13.000 anni (serie di dati che ometto per semplificare il discorso).
Ecco quanto emerse dal quadro visivo del cielo meridionale intorno al 10.400 a.C.: la disposizione della Cintura di Orione vista ad "ovest" della Via Lattea coincide, con impressionante precisione, con il disegno e gli allineamenti delle tre piramidi di Giza. Perché una data così lontana alla creazione delle piramidi? Perché fornirci un indicatore precessionale definito dal condotto sud della Camera del Re correlato alla Cintura di Orione? Perché l'architetto che disegnò questo condotto e probabilmente tutta la piramide volle attrarre la nostra attenzione su quella data remota del Primo Tempo di Osiride, fissata intorno al 10.450 a.C.?
Chi di voi ha letto il Timeo di Platone, reso immortale dal mito di Atlantide che in tal dialogo e nel Critia viene sviluppato, si sarà accorto di aver già familiarizzato con questa data. Ebbene, per i neofiti tengo a precisare che quella data, secondo Platone, segna la fine della supremazia di Atlantide ed il catastrofico epilogo di una fiorente Civiltà che ancora oggi non si sa se sia esistita o meno.
Che ci sia un collegamento tra la stirpe divina di Atlantide e il Primo Tempo di Osiride e dell'Egitto Antico? Che si debba ricollegare il progetto unitario della piana di Giza con il preciso intento di tramandare nei secoli a venire la data in cui una razza di dei o uomini-dio instaurò il dominio sulle terre del Nilo? Altra conferma a quell' importante data viene dalla Sfinge.


Age of Leo


Provata la teoria che la faccia umana del colosso è stata posta successivamente, in realtà la Sfinge non sarebbe una Sfinge ma la gigantesca statua di un Leone.


Perché per gli egiziani era così importante la figura del Leone? La spiegazione di ciò, come per tutte le cose costruite in un era molto piu teocratica della nostra, dovrebbe logicamente risiedere nella religione e come stiamo analizzando, ogni religione/culto che si rispetti include dei simboli astronomici. Nel Cristianesimo ad esempio, fondamentale è l' importanza dei Pesci, nell' Ebraismo è fondamentale è il corno dell' Ariete nel Capodanno Ebraico; "coincidentalmente" il Cristianesimo nacque con l' era dei Pesci, e l' Ebraismo di origini più antiche ovviamente incluse in se i simboli astrologici dell' era precessionale dell' Ariete. Ovviamente ci sono altri esempi, come affermano sempre un maggior numero di ricercatori nel campo religioso, gli animali-totem dei vari culti spesso rappresentano precise Ere Astrologiche, dimostrando quindi che i nostri antenati erano a conoscenza da tempo del fenomeno della Precessione degli Equinozi.


 
Il Pesce simbolizza il profeta cristiano degli ultimi duemila anni e nell' Ebraismo, nato nell' era dell' Ariete, fondamentale è il corno di quest' ultimo nella festa del capodanno ebraico.


Secondo l' archeologia ortodossa, la Sfinge dovrebbe risalire all' era del Toro, questa bizzarra teoria sembra estremamente improbabile non solo perché non è supportata da un briciolo di prova, ma perché è inappropriata sia dal punto di vista astronomico che dal punto di vista religioso, dato che a quei tempi l' icona sacra del momento era quella del Dio-Toro Api (o Mitra in altre culture) e non un qualche Dio-Leone.
Sempre "coincidentalmente" la data del 10.950 a.C. indicata dalle piramidi, mostra una rimarcabile connessione con diverse fonti storiche e "sacre" che secondo alcune interpretazioni moderne indicano la data del 10970 a.C. come l' inizio dell' era del Leone. Specularmente questa data rimarca anche una forte correlazione con la data comunemente accettata della fine del lungo computo del calendario Maya (la data tanto famosa ormai, per la fine del mondo), visto che si trova con un misero scarto di due anni esattamente a metà ciclo precessionale di distanza temporale (12960 anni).


L'immagine illustra il concetto della mediana di poco sopra.


Orione un po dappertutto
Altre curiose similitudini con di Orione le troviamo sparse per il mondo, sotto forma di piamidi o costruzioni totemiche, riprovando l' importanza particolare che detiene la costellazione.


Questa immagine proviene da Google Earth, siamo a Montevecchia vicino a Lecco, da una recente scoperta sembrerebbe che anche l' Italia abbia piramidi che ricordano la cintura di Orione.


Sud Africa, circa 280 km verso l'interno ad ovest del porto di Maputo, sono stati trovati i resti di una grande metropoli che misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km quadrati. Sembrerebbe essere stata costruita, nientedimeno che tra il 160000 e il 200000 a.C. (avete capito bene, è il sito più antico al mondo) e sono stati ritrovati riferimenti alla sempre presente costellazione.


Barcellona come Orione: le quattro chiese medievali principali della capitale catalana, mostrano al loro interno delle raffigurazioni della Moreneta, la Madonna Nera di Montserrat, raffigurata assieme ad un bimbo nero. Questo diventa, agli occhi illuminati dalla luce della Ragione,  il culto dell'egizia Dea Iside che porta sulle ginocchia il figlio Horus.
La Sagrada Familia (6) indica Betelgeuse, mentre le tre stelle della cintura di Orione, Alnitak,
Alnilam e Mintaka sono riprodotte dalle tre chiese di Santa Maria del Pi (1), Sant Just i Pastor (2) e Santa Maria del Mar (3). In basso nella foto di Orione si nota la "Spada", prodotta dalla nebulosa rossastra, che a Barcellona è riprodotta dal Monastero di Sant Pau (5), di epoca templare.


Sarò molto cauto ma la disposizione degli edifici crollati l' 11 settembre 2001 a New York ricordano, ancora, la posizione delle cinture di Orione. Calcolatrice alla mano, le tre altezze delle torri paragonate alle misure delle piramidi danno risultati impressionanti:
WTC1 1368 ft. = 1      Piramide di Khufu 480.6 ft. = 1
WTC2 1362 ft. = 0.99     Piramide di Chefren 471 ft. = 0.98
   WTC3 610 ft. = 0.446       Piramide di Menkaura 215 ft. = 0.447


 
Il culto per la costellazione di Orione è perpetuata lungo i simboli, la storia e i suoi personaggi decisivi.


Conclusione, La Torcia di Orione


Attualmente la "torcia" di Orione si illumina il 21/06 di ogni anno, quando il sole va a porsi letterelamente ad accenderla. 



La Statua della Libertà e il Tedoforo con la Fiaccola Olimpica: puntualmente, ogni fenomeno astronomico che si rispetti viene celebrato e "mimato" in Terra.
 

In ambiente Astrologico le congiunzioni solari con determinate stelle sono di grande importanza, così è ovviamente per Orione e la sua torcia, dal sito The Synopticon, Marco esperto in materia, ci spiega questo:
"...nella nostra moderna era quando il Sole è maggiormente "alto" nel cielo, la spada/bastone di Orione prende fuoco, si tramuta in torcia ed illumina il mondo, nell' ermetismo ciò che accade in alto accade anche in basso..." e commenta ad esempio di ciò, il seguente avvenimento astrologico:


Il giorno che Il Principe William nasceva, la torcia di Orione illuminata dal Sole veniva eclissata dalla Luna.


Sempre dal sito di riferimento leggiamo: "Astrologicamente parlando, un Eclissi Solare è un segno auspicabile, esotericamente indica una copulazione astrale tra la Madre Celeste (Luna) ed il Padre Celeste (Sole). Se dopo questa copulazione in corrispondenza dell' accensione della "Torcia" di Orione nasce un Principe, o come lo chiamerebbe Aleister Crowley in questo raro caso, un Moonchild, stiamo assistendo a qualcosa di perlomeno inusuale."
Come diceva Agatha Christie, Una coincidenza è una coincidenza. Due coincidenze sono due coincidenze. Tre coincidenze sono una prova.”; lungo questo articolo ho citato innumerevoli coincidenze e fatti, tanto che si può certamente dire di avere prove certe sull' importanza millenaria della costellazione di Orione. Cosa custodisce il suo mistero? E' solo una lancetta nell' orologio astronomico di questo pianeta, o ha a che vedere con le traccie di una popolazione passata, dalla tecnologia e dalla cultura avanzata, magari proveniente proprio da quelle stelle?
Con quest' ultima affermazione si troverebbe d' accordo il biologo ed ufologo Corrado Malanga, il quale ha riconosciuto tramite le ipnosi effettuate sugli addotti, che una forma aliena denominata "Horus", antica ed immischiata con la nostra civiltà fin da tempi remoti, dalle forme antropomorfe della divinità-uccello egizia, proviene proprio da quell' insieme di stelle chiamato Orione.

 A seguire posto un delucidante documentario sul tema appena proposto: